Dimenticare Fukushima

Perditempo
P22
10.00


La catastrofe di Fukushima non esiste. La catastrofe di Fukushima non ha avuto luogo. Quale catastrofe?
La frequentazione assidua di disastri ce ne fa perdere la realtà. A malapena un'ombra passa ancora sulle nostre anime abituate all'orrore. L'immaginazione si inaridisce e l'empatia si copre con una patina di fronte a reattori in fusione, di fronte all'imperizia ridicola delle risposte tecniche, di fronte all'incommensurabile inquinamento del paese, in poche parole, di fronte al naufragio di un mondo. Il clamore delle crudeli notizie dal Giappone, se ci affligge, assorda soprattutto la nostra percezione della realtà materiale e politica dei fatti. Perché l'evidente necessità di farla finita con il nucleare non ci colpisce tutti alle viscere?

"La catastrofe di Fukushima non è mai esistita. Quale catastrofe? La frequentazione assidua dei disastri ce ne fa perdere la realtà. La vera catastrofe nucleare non sta nel fatto che tutto si fermi, ma che tutto continui. La bomba non ha distrutto il mondo ma ha aperto una nuova fase del dominio. Il terrore provocato dalla minaccia dell'apocalisse nucleare ha avuto un solo effetto: fossilizzare l'ordine delle cose. Venticinque anni di gestione sociale delle conseguenze di Cernobyl hanno affilato le armi della burocrazia negli ani 2010. Come ben sa, far scomparire la realtà sociale di una catastrofe è innanzitutto una questione di suddivisione dei tempi, una questione di agenda. Catastrofizzare, liquidare, evacuare, riabilitare, banalizzare, altrettanti episodi di uno sceneggiato destinato a farci dimenticare Fukushima."

"Nè eroe, nè martire, Arkadij Filin è uno degli 800.000 liquidatori di Cernobyl. Le sue parole sono state raccolte da Svetlana Aleksevic in Preghiera per Cernobyl. Tre persone della generazione Cernobyl hanno scelto di prendere in prestito il suo nome per firmare questo libro. Esse si riconoscono nel suo senso di derisione, pur sull'orlo del baratro, nel suo atteggiamento disperato ma niente affatto rassegnato".

Autore: Arkadij Filin

Editore: istrixistrix

Categoria: Controculture